#7. (ITA) Culture Conversations - Equilibrio, mascolinità e restare ancorati con Olu di EARTHGANG.
Sulle moltitudini, artisticità e riconnettersi a se stessi attraverso la pratica dello Yoga.
Ho incontrato Olu l'anno scorso a Parigi. Una sera durante la settimana della moda di Parigi in cui entrambi ci siamo trovati catturati dalle vibrazioni di Los Angeles riproposte da una festa locale che ha attraversato la costa occidentale raggiungendo la città dell'amore. Calmi, e divertiti abbiamo scambiato qualche parola e poco dopo iniziato a seguirci su Instagram. Piattaforma dove col tempo ho imparato di più, non solo sul suo innegabile talento come musicista, ma sulla sua pratica del benessere che è al centro di tutto ciò che fa e di tutto ciò che è. Mi sono incuriosita e ho voluto saperne di più.
Al contrario degli ultimi giorni, quando Olu ed io ci siam riuniti per questa conversazione, a Milano splendeva un sole bellissimo che a tratti offuscava lo schermo dal quale noto che entrambi abbiamo deciso casualmente di indossare la stessa bandana per capelli. Talking about connections. Per chi non lo conoscesse, Olu è un membro del duo musicale nativo di Atlanta EARTHGANG, un duo hip hop americano della Georgia, composto da Olu (aka Johnny Venus) e WowGr8 (aka Doctur Dot – nato Eian Parker). Sono co-fondatori del collettivo musicale Spillage Village, con JID, Hollywood JB, JordxnBryant, 6lack, Mereba e Benji.
Dato che la musica è stata la mia prima introduzione ad Olu, gli ho chiesto come ci è arrivato? Da dove è iniziato tutto?
Mi sono sempre sentito legato alla musica. Si è connessa a me e con me, in modi che mi hanno fatto sentire che c'era qualcosa di magico nella vita. Anche quando mi sorprendo a cantare e ad ascoltare alcuni dei miei artisti preferiti con mio padre. L’ ho amata tanto da quando ci sono entrato in contatto per la prima volta, inevitabilmente ne sono rimasto colpito. Ogni volta che ascoltavo un genere che fosse rock 'n' roll, rap, pop, si attivava, e si attiva come qualcosa nel mio corpo, una sorta di connessione spirituale. Da lì ho iniziato a scrivere rime e ho pensato "oh, è naturale, è piuttosto figo" e tutto è iniziato lì per lì; ma sai, poi pù la vita continua a cambiare più ti rendi conto che alcune cose sono un dono, e che forse con questi doni è possibile viverci, e viverci insieme. Quello che era iniziato come un hobby, si è trasformato in un dono, o almeno è stato riconosciuto come tale; una vocazione, una vera passione.
Allora come è nato EARTHGANG, come si è diventati due?
EARTHGANG è nato quando ero, o meglio eravamo al liceo, eravamo due amici che si divertivano, poi siamo andati al college alla Hampton University e abbiamo continuato a creare musica lì, rendendoci conto che avevamo qualcosa di speciale. Poi all'improvviso abbiamo ricevuto la nostra opportunità con la Stanford University per un festival ed eccoci qui. Siamo a Stanford, è la nostra prima volta in California, la prima volta fuori da Atlanta ed è stato semplicemente fantastico. Unì esperienza pazzesca e ci ha fatto capire che avevamo qualcosa di valido, quindi abbiamo continuato ad andare avanti e alla fine le cose sono arrivate al punto in cui sono oggi.
EARTHGANG è una vera introduzione come nome. Dice letteralmente terra, richiama la terra, il suolo, e reciprocamente la parola “gang” è altrettanto forte; alludendo alla comunità, alla forza e ai punti in comune. Risuona con una connessione alle nostre radici, letteralmente qualcosa a cui Olu tiene molto. Essendo un gruppo rap, è innegabile negare che nel panorama del rap odierno gli argomenti di cui si parla sono ridondanti e spesso superficiali, cosa che non ho mai riscontrato quando si parla della musica di Olu e WowGr8. Al contrario, ho la sensazione loro in qualche modo cerchino di sfidarlo. Attraverso la tua musica Olu, tu sfidi visioni, quasi immagini, che è un qualcosa di bello e molto autentico per chi sei come persona.
Il\ nome Earthgang è nato semplicemente perché amiamo questo pianeta, amo questo pianeta, ciò che fornisce, ciò a cui ci dà accesso. Essere in grado di esplorare, viaggiare e vedere davvero il mondo, ti apre a questa piena esperienza di vita in cui sei in grado di connetterti con culture diverse, persone diverse, energie diverse. Tutto questo accade su questo pianeta, sulla terra, e ovunque andiamo, o siamo stati, abbiamo visto che la musica è un grande strumento, un grande mezzo per poterlo fare. Voglio dire, noi siamo di Atlanta, ma alla fine qualcuno che non è di Atlanta può connettersi alla nostra musica e poi possiamo andare in tournée, o semplicemente visitare questi posti e immergerci davvero nella cultura e boom, d’un tratto abbiamo la possibilità di connetterci con qualcosa che non necessariamente origina da noi, ma che comunque risuona con la nostra persona. Questo dimostra davvero quanto potente possa essere la comunità globale e EARTHGANG è letteralmente questo.
Adoro la musica degli EARTHGANG, è lirica, i ritmi sono fantastici e adoro il modo in cui ti porta da un posto all'altro, in modi semplici e mai banali. Molti dei loro testi mi fanno ricordare momenti e luoghi nel tempo, e di conseguenza mi è venuto naturale chiedere ad Olu; qual è una canzone che ritieni rappresenti davvero l'essenza degli EARTHGANG o forse un testo che racchiude davvero il messaggio della tua visione?
Direi This Side del nostro progetto “Shallow Grace”, è uno dei pezzi preferiti dai fan ma mostra anche il vero carattere della nostra musica. L'arrangiamento sembra rilassato, molto chilled, inizia con entrambi che parliamo di come navighiamo nella vita, ma troviamo comunque il tempo per divertirci e portare l'amore dove siamo. Poi all'improvviso il beat cambia ed è travolgente a quel punto sei in grado di connetterti con le persone e permettere loro di essere viste.
Essere visti, sentirsi visti, non è questo il punto? Creare uno spazio in cui visibilità e accessibilità siano una condizione naturale, per cui la connettività ne diventi un sottoprodotto. Olu è uno scrittore, un artista, un connettore e anche uno yogi, che è una delle cose che mi piace di più di lui, la sua passione per lo yoga. Mi domando da dove nasce, questa passione e quando lui abbia intrapreso davvero questo viaggio.
Il mio viaggio è iniziato ufficialmente intorno al 2019 quando Mereba, un'artista di base Los Angeles, mi ha invitato a una lezione di hot yoga; l’ anno dopo siamo andati in tournée insieme e in realtà anche lei è un'insegnante di yoga, quindi ci siamo rincontrati. Durante una tappa del tour, mentre eravamo al Fillmore a Washington è venuta al nostro sound check e ci ha dato una veloce lezione di yoga, che è stata molto riequilibrante. Sai, quando sei costantemente su un tour bus, bevi, fumi e dormi casualmente a tutte le ore della notte e talvolta del giorno, una lezione di yoga di 30 minuti ti consente di resettare, ricaricarti immediatamente. Da lì, sempre nel 2020, anno a cui è coincisa la pandemia iniziato a tenere delle sessioni di yoga in diretta sul mio account di Instagram su quello di Dreamville con l'intento di portare una sorta di giustizia risanatrice alla comunità, alla nostra famiglia.
Ho la sensazione che la pandemia abbia fatto emergere tanti dei nostri bisogni interiori, bisogni che abbiamo imparato a reprimere o meglio mettere da parte mentre rincorriamo una vita frenetica, innumerevoli desideri ed echi capitalistici che vedono la produttività come un obiettivo e il riposo quasi come un un nemico.
Lo yoga è diventato un modo per me, così come per molte persone, di resettare la propria energia, di esprimerla,. Ecco perché abbiamo deciso di diventare costanti con le dirette sul canale Dreamville , arrivando a quasi a 1.000.000 visualizzazioni; è diventata una cosa davvero bella, sana. Di fatto tenere queste sessioni mi è piaciuto così tanto che alla fine, le diretta si è tradotto in esperienze di yoga durante i festival. Le esperienze erano così piene di vita, così piene di comprensione della comunità, piene di amore. Molte persone, essendo lì per la prima volta, iniziano davvero a vedere cos'è e cosa significhi fare yoga: coltivare la connessione dell'essere consapevoli di chi si è , consapevole del proprio spazio e, soprattutto, della propria energia e di come vuoi che questo si manifesti a te stesso e nel mondo.
Come si sono evolute le cose dal 2020 ad oggi? Come sei cresciuto, come ti hanno cambiato queste esperienze e dove si sono inserite nella tua vita?
Beh dal 2020 al 2023, sono successe molte cose nella mia vita; Ero costantemente in movimento, cercavo costantemente di avviare un'attività, di fare affari, al punto che mi ritrovavo distratto. Mi sono ritrovato a correre in giro, a fare cose che erano fuori dal mio percorso, e dalla mia natura mi sentivo semplicemente disconnesso. Ho deciso di andare a Bali. Volevo ottenere la certificazione di insegnante di yoga e, reciprocamente, l'ultima volta che mi sono davvero concentrato sullo yoga sono stato in grado di essere sentirmi meglio stesso, abile nel ritrovare me stesso, e resettando il mio copro e la mia mente nel loro insieme. Come essere umano, ma soprattutto come artista, e membro di un popolo che usa costantemente i social media per ritrarre una certa immagine di se stesso, ulteriormente viaggiando spesso, trovandomi in spazi affollati, credo che tutte queste cose influenzino lo spirito di una persona. Ne influenzano la pace, il modo in cui ti presenti nelle relazioni, le priorità e alla fine influenzano i tuoi obiettivi.
Quindi mi sono letteralmente detto “Lasciami tornare al punto di partenza, lasciami concentrare sulla mia spiritualità” e da quel momento tutto il resto al di fuori di quello sembra aver trovato un equilibrio.
Bali è una delle mie destinazioni da sogno. La sua natura, la tranquillità che evoca e proprio la semplicità e la poca importanza dell'uomo davanti alla vastità della flora è qualcosa che mi affascina completamente; puoi dirmi di più su Bali e cosa ha fatto per te?
Sono andato a Bali all'inizio di gennaio 2024 per un totale di quattro settimane e ho frequentato questo programma di Yoga chiamato Yoga East to West per circa tre settimane. È stata un'esperienza che mi ha aperto gli occhi e di cui onestamente sto ancora elaborando tanto. Il periodo in se mi ha davvero aiutato a mettere in prospettiva quanto mi fossi allontanato dal mio percorso, mostrandomi essenza di chi sono davvero e come ritornarci. Ho iniziato a fare un vlog quotidiano semplicemente per documentare il mio processo e i miei progressi, ed è stata dura. È stato molto faticoso, soprattutto dal punto di vista emotivo perché trattenevo così tanto dentro di me e non lo sapevo nemmeno. Pensavo di aver bisogno di mille conferme, ma poi alla fine ti rendi conto che nessuna di queste cose conta, davvero. Tutto ciò di cui hai bisogno è già dentro di te, i riconoscimenti non contano molto, vale lo stesso per i trofei, e tutta quella roba di livello superficiale. A causa di ciò che facciamo come creativi, ci sono così tante persone che entrano nelle nostre vite, e molte volte queste persone lo fanno perchè vogliono qualcosa da te o perché vogliono essere dove sei; poi quando e se non hanno più accesso a questi spazi non riescono a starti vicino nella maniera in cui ne hai bisogno e trattarti davvero come un essere umano. Ho potuto vedere, e percepire queste cose mentre ero un po' disconnesso da tutto, facendo yoga, allungandomi.
Smbra che Bali abbia portato con se molte realizzazioni, i viaggi lo fanno bene. Sento che una volta che riesci a vedere queste cose per quello che sono, la tua vita, o meglio il tuo approccio alla vita, cambia inevitabilmente. Sono sicuro che ti ha cambiato, come ti ha cambiato, se è così?
Beh è vero, dopo aver ottenuto la certificazione sono tornato a casa in America e ho deciso di creare un'attività: COMPXSS. Amo viaggiare, amo entrare in contatto con persone di culture diverse e amo esplorare, quindi perché non combinare tutte queste cose insieme. COMPXSS è una piattaforma progettata per fornire alle persone gli strumenti per esplorare se stessi e trovare la propria strada verso la vita attraverso mezzi utli e funzionali come lo yoga. Penso che siamo tutti in viaggio per trovare la nostra strada e personalmente mi piace l’idea di poter fornire al prossimo gli strumenti per farlo. Uno spazio in cui possiamo accedere a ciò di cui abbiamo bisogno per trovare in maniera esponenziale noi stessi e quello di cui abbiamo bisogno.
COMPXSS è davvero un movimento rivoluzionario, incentrato sulla comunità, sul benessere e, soprattutto, sull'accessibilità. Qualcosa a cui mi sento molto legata avendo fondato The Creal Club, una piattaforma che promuove la cultura, la conversazione e la guarigione creativa per le donne nere e POC in Italia e nel mondo. Sia COMPXSS che The Creal Club sono simili, in qualche modo entrambi attingono a realtà che sono spesso sottovalutat* quando si tratta delle comunità a cui si rivolgono. In particolare, Olu, ha scelto uno spazio, lo YOGA che fino a un paio di anni fa non era molto popolare nella nostra comunità, la comunità nera.
Anche se abbiamo un forte senso di noi stessi, e sento che la spiritualità è sempre stata parte della nostra essenza, e delle nostre comunità, le persone spesso non hanno l'accesso o le risorse per esplorare diversi modi per aumentare il proprio livello di benessere. Quanto è importante per te l'accessibilità, pur dando potere alla tua comunità?
L'accessibilità è tutto, l’ accesso ad alcune cose può davvero cambiare la vita delle persone, soprattutto quando parliamo della mia minoranza. Sono convinto che molte persone che conosciamo vorrebbero dedicarsi a questo tipo di attività, fare yoga, dipingere, ma la mancanza di risorse\l'accessibilità o un senso di inadeguatezza fa si che si crei un limite. Voglio cambiare questa cosa, in qualche modo abbattere uno stigma.
Sono fortunato ad avere le finanze e il tempo per andare da qualche parte per mesi non preoccupandomi di incombenze domestiche. Ho tutte queste cose che ho imparato, tutte queste informazioni, e voglio essere in grado di fornirle alla nostra comunità e, in definitiva, a ogni comunità. Chiunque si senta o potrebbe essere una comunità “yogi”, o comunità che si sentono yogi. Se ci pensi, in Occidente quando si pensa allo yoga, la prima immagine è quella di una top model caucasica, e quando si è in Oriente una figura spirituale o indiana assorta nei suoi pensieri, come ci si incontra nel mezzo?
Beh se parliamo di immaginari se qualcuno pensa ad un rapper in realtà non immagina lo yoga, e invece grazie a te sento che è effettivamente possibile. Molte persone ancora non pensano che lo yoga sia un’attività “virile”, e onestamente mi domando ad oggi, nel 2024, cosa stabilisce cosa sia o meno virile? Come uomo, come uomo nero, rapper, artista e ora yogi e insegnante di yoga a pieno titolo, esisti nella tua moltitudine con così tanta grazia e vulnerabilità, è una cosa davvero bellissima. Quanto è importante per te rimuovere questo “stigma” che si ha legato alle definizioni di mascolinità e hai avuto commenti controversi che ti hanno fatto dubitare della tua relazione con ciò che per qualche motivo ritengo sia parte del tuo scopo nella vita ?
Beh alcune domande sono mosse dalla curiosità, mentre altre, come hai detto, sono mosse dalla propria definizione di mascolinità, che è sempre associata alla forza, all’essere assertivi e un po’ meno all’essere fluido. In effetti io sono l’esatto opposto, e questa è una cosa che molte persone non sanno di me perché mi vedono solo sul palco o solo sui social media. Come uomini è importante sapere che per quanto siamo forti abbiamo bisogno di più compassione, più comprensione, più grazia, caratteristiche necessarie per avere una visione di noi stessi più completa e di conseguenza sapere quali strumenti e quali emozioni utilizzare in diverse situazioni. Le emozioni sono la nostra debolezza, la comprensione e la gentilezza mezzi con cui possiamo comprenderle; purtroppo la TV, i film e cose del genere spesso ci insegnano il contrario. Fortunatamente però siamo quel punto e alla società e a quel punto della cronologia dell'umanità abbiamo capito, o almeno ci proviamo che ribellarsi a questa norma potrebbe rappresentare il raggiungimento di un nuovo livello spirituale per la nostra esistenza. Personalmente se praticare lo yoga può svolgere un piccolo ruolo in questa ribellione, allora penso ne abbiamo bisogno tutti.
L’ unione di queste due personalità, artista e poi yogi, mi sembra quasi una metamorfosi. Hai notato alcune differenze nel modo in cui ti presenti come artista da quando hai iniziato a fare yoga e a riconnettersi veramente con te stesso?
Beh sai, prendi la natura, la natura non è sempre la stessa. Il sole sorge e poi tramonta. Allo stesso modo, a volte vuoi essere attivo e a volte vuoi riposarti. Osservare questo paradosso dentro di me è stato fondamentale. Tutto deve essere fatto con intenzione, e questo ti permette di avere più pace, ti permette di avere più energia, più concentrazione, imparando a essere gentile e in linea con i tuoi desideri. Praticare l’intenzionalità in maniera costante mi da energia per concentrarmi su ciò che voglio veramente.
Quale sarebbe il tuo consiglio ai creativi e alle persone che ascolteranno/leggeranno questo episodio di Culture Conversations?
Molte persone non sanno come riposarsi e meditare, quindi dirò che la prima cosa da fare è rimettersi in sesto; andare a letto all'ora giusta per riposare, quanto riposa il tuo corpo, riposa il tuo spirito. Riposare può significare dormire tanto, quanto fare una passeggiata lenta, sedendosi all'aperto per 10-15 minuti. Sono piccoli passi, piccole cose da fare che hanno un profondo impatto sulla nostra vita quotidiana. Circondatevi di persone che hanno sinceramente a cuore il vostro interesse, siate disponibili e curiosi con loro e nei loro confronti. Siate curioso di voi stessi.
Mentre concludo questa bellissima conversazione vi auguro curiosità. Per voi stessi, per gli altri e per le cose con cui non avete familiarità. La vita è troppo breve per non provarci, quindi perché non iniziare da voi, da te.
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Al prossimo Unraveling!